Riflessioni #1: Vegetazione e architettura
giada mete
Abitazione Sostenibile
Oggi mentre camminavo, mi sono imbattuta in una neo costruzione, non mi soffermerò sulle qualità architettoniche della struttura, ma qualcosa ha attratto la mia attenzione, la struttura era quasi finita (forse anche abitata!), ma si trovava in quella fase dove la struttura prevale sull’ambiente, tanto cemento, muri, pavimentazioni… Ho provato un senso di vuoto!
Per quanto abbia sempre apprezzato la natura e la vegetazione, per quanto sia consapevole dell’importanza dell’integrazione di una struttura nell’ambiente, la visione di oggi mi ha messo di fronte ad un fatto teorico in maniera reale e ho iniziato a osservare le costruzioni circostanti, e quelle che si sono susseguite sul mio percorso con un’occhio diverso.
Una costruzione non integrata nel verde, è semplicemente una struttura fredda e distante, è qualcosa di artificioso, ma ad un certo punto, quando la vegetazione inizia a “entrare” in relazione con la nuova struttura avviene una magia, le strutture si umanizzano e iniziamo a viverle con spontaneità!
Adesso ho capito perchè le strutture verticali come grattacieli, o palazzi molto alti, hanno sempre avuto su di me una strana influenza, c’è sempre stato in loro qualcosa che non mi permetteva di entrare in sintonia con loro, magari erano bellissime opere, la mia non è una critica alla qualità progettuale, ma al loro messaggio sociale. Essi rappresentano una direzione specifica, sono strutture chiuse in se stesse, spesso bellissime da vedere, ma che non riescono a relazionarsi con l’ambiente circostante.
A questo proposito trovo bellissime le soluzioni dei giardini pensili, non solo i tetti, ma bellissime facciate con vegetazione cascante o studiata appositamente, insomma se proprio non possiamo fare a meno di progettare palazzi di “30 piani” o grattacieli, pensiamo a queste fantastiche soluzioni!
Cosa potrebbe portare questa scelta? Sicuramente a città più “umane”! Non lasciamo crescere “Alberi di 30 piani”, o sterili ville circondate da muri di contenimento e mq di pavimentazioni, abbiamo bisogno di più natura, abbiamo bisogno di stendere una mano e raccogliere un fiore mentre camminiamo per strada, questo ci permette di entrare in relazione con il mondo, non chiudiamoci emotivamente in strutture chiuse, all’interno di quartieri chiusi, in città di cemento e asfalto!
Ma se abitiamo già in un appartamento all’ottavo piano?
Dai vita al tuo giardino interiore, dai vita alla facciata del tuo palazzo, cercando di condividere la tua iniziativa con i vicini! Anche piccoli terrazzini possono diventare piccoli paradisi che irradiano la loro umanità al mondo circostante!