APRILE 15, 2016
sul sentiero del vastu!
giada mete
Il mio percorso verso e attraverso il Vastu, nasce da qui…
Ci sono libri che ti cambiano la vita, che una volta letti non puoi tornare indietro e fare finta di niente, per me, uno di questi è stato “La casa come luogo nell’anima“, il solo titolo è un programma che si sviluppa tra le pagine, toccando una serie di argomenti che mirano al rispetto dell’uomo (progettare CON le persone e non PER le persone) e dell’ambiente (valori sociali, culturali, tecnici, ecc). Attraverso questo libro ho cambiato il mio modo di vedere l’architettura e la progettazione, c’è qualcosa di profondamente insufficiente e lacunoso nell’architettura tradizionale, fatta di strane opere decontestualizzate ed edifici fatti per “contenere” e non per vivere!
Ma in tutto questo mi mancava un anello di congiunzione, come mettere in relazione l’uomo e l’ambiente circostante? Dove trovare quelle regole che ci permettono di realizzare edifici che possano essere pensati come una terza pelle per le persone ma allo steso tempo, siano figli dei luoghi in cui sorgono?
E’ proprio attraverso la conoscenza del VASTU e la sua applicazione che ho trovato e trovo ogni giorno, tutte le risposte che mi servono!
Le radici del Vastu le troviamo nei testi Vedici (2500 a.C.), insieme a tutto ciò che riguarda la conoscenza umana, questo dimostra come, per le società induiste, sia fondamentale una visione completa e come questa conoscenza possa influire in maniera totale sull’individuo. A questo punto arriviamo al concetto più occidentale di “Olismo” o “Olistico”, perchè noi non siamo la sommatoria di singole componenti, ma siamo il risultato più complesso della somma di queste componenti, più i diversi valori di interazione.
In quest’ottica il Vastu o Architettura Ayurvedica o Architettura Olistica è prima di tutto una disciplina, oltre che una tecnica progettuale, che mette insieme una serie di fattori che riescono ad interagire a vari livelli, ed è proprio questa sottile interazione che ci permette di ottenere uno stato di armonico benessere.
A questo punto iniziamo a osservare il ruolo dei nostri edifici in questo complesso schema di legami:
Uomo + Casa + Ambiente
Si più notare come la casa si pone come elemento di congiunzione tra l’ambiente e l’uomo, e questo stare “in mezzo” la riveste di un valore energetico elevatissimo, perchè il suo ruolo è quello di canalizzare le energie dei luoghi e cederle, in forma di nutrimento ai suoi abitanti.
So che quando si utilizza il termine “energia”, sembra tutto distante e poco concreto, ma c’è molta più concretezza di quanto si pensi, voglio farti un esempio apparentemente molto distante prendendo in considerazione il cemento, un materiale che possiamo toccare, che ha una sua concretezza fisica, ma se andiamo a guardare con un microscopio, è facile vedere che ciò che compone questa materia così solida (e artificiale) non sono altro che particelle energeticamente attive legate le une alle altre, ed è così per tutta la materia che ci circonda, adesso proviamo a spostare la nostra attenzione sulle realtà di confine, cosa accade nel momento in cui il blocco di cemento finisce? Quel confine è il punto di trasformazione e scambio energetico, le particelle smettono di essere cemento e diventano qualcos’altro, un pò come il concetto di scambio termico, se due corpi di temperature diverse entrano in contatto si scambiano calore (che è una forma di energia).
A questo punto credo che una cosa importante sia emersa, cioè che ogni edificio ha un valore che va al di là di quello economico e statistico perchè ha le stesse qualità di un essere vivente, ed è per questo che deve essere pensato e progettato CON le persone, sei disposto a circondarti quotidianamente di persone poco piacevoli o con le quali non hai feeling? Sei sicuro di voler vivere in ambienti nei quali non ti trovi a tuo agio, che non ti rispecchiano e che non hanno nessuna risonanza energetica con te?