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Stile minimalista – è davvero il tuo?
giada mete

Da tempo il web è invaso di informazioni e immagini sullo stile minimalista, si parla di minimalismo in tutte le salse e di conseguenza anche le case risentono di questo influsso proveniente dall’est.
Così da tempo mi chiedo quanto ciò che si vede su web e riviste rispecchia davvero questo stile che a mio parere ha qualcosa di sofisticato e… magico!
Ho trovato finalmente il senso delle mie riflessioni proprio navigando sul web attraverso questa immagine
E’ il progetto di una casa di Kyoto, che segue perfettamente i dettami dell’architettura giapponese. Per anni ho studiato questo tipo di architettura, sia dal punto di vista strutturale che dell’interior design. Ho scoperto il fascino della loro ricerca e di come anche la progettazione segue delle regole incredibilmente minimali.
Pensa che per le case tradizionali non esistono i prospetti perchè fanno fede al disegno della pianta, in pratica la pianta di una casa viena elaborata sulla base del tatami (è il loro modulo perfetto), il prospetto segue determinate regole che permettono di alternare pareti lisce, pareti grigliate e pareti scorrevoli e il gioco è fatto!
Questo mi ha condotto in un’altalena tra passato (gli anni di studi all’università) e la tendenza “minimalista” di oggi.
Per molti anni della mia vita sono stata legata a questo stile e quando oggi sento parlare di minimalismo o vedo immagini che ostentano il concetto di minimalismo, mi chiedo dov’è il calore, la morbidezza, il senso di accoglienza, il senso di silenzio, di pace e meditazione che c’è in una casa giapponese.
A mio parere, qualcosa è sfuggita di mano.
Ciò che vedo sono spesso case bianche, fredde, asettiche, invase da luce (spesso artificiale), impassibili, statiche… questo non è espressione di minimalismo, è solo paura di se stessi, di scoprire che forse in noi esistono emozioni che hanno bisogno di manifestarsi e con le quale dobbiamo necessariamente confrontarci prima di riuscire a incontrare la nostra dimensione minimalista, quella vera, accogliente e amorevole.
Abbiamo l’abitudine di importare culture diverse, ed è una cosa fantastica, perché il confronto è una cosa che aiuta a crescere, ma va fatto con rispetto.
Tempo fa mi contattò con una cliente che mi disse di voler ripensare casa sua, un appartamento in centro di 90 mq nel quale viveva da 15 anni, con pezzi classici di famiglia molto belli e sprazzi di modernità. Nell’insieme c’era un pò di rumore, ma tutto sommato quella casa la rappresentava molto. Mi disse che si era innamorata dello stile minimal, che voleva liberarsi di quei pezzi familiari o almeno ridurli al “minimo” indispensabile. Voleva più bianco, più luce, ecc., tutto questo mentre mi mostrava un’infinità di foto su pinterest di case bianche, alle volte con studiatissimi particolari di legno chiaro o al massimo decapato ad arte. La osservavo per cercare di capire da dove venisse questo desiderio.
Sicuramente aveva bisogno di un cambiamento, ma perché così estremo?
Perchè voler passare da una casa “calda” a una casa così “fredda”, come quelle che mi mostrava?
Ho lasciato che la conversazione andasse un pò a fondo, scoprendo che nell’ultimo hanno c’erano stati screzi familiari, che le pesavano particolarmente, ai quali non le riusciva di dare un perché, così aveva deciso di mettere a tacere i suoi pensieri e qualcosa dentro di lei, le ha suggerito di liberarsi di ciò che visivamente le rimarcava il problema.
Abbiamo trovato una soluzione trasformando la casa in modo da non concentrare quegli elementi di disturbo in un solo ambiente, abbiamo lavorato sciogliendo dei nodi, le ho proposto di mettere da parte tutto ciò che le dava disturbo e di riposizionare solo le cose che davvero la facevano sentire bene.
A distanza di qualche tempo la sua storia ha ritrovato il giusto posto nella sua casa e nella sua vita.
Ti ho raccontato di questa esperienza per farti notare una cosa. Lo stile minimalista (come qualunque altro stile) è qualcosa cosa che devi avere dentro, è quella vibrazione che percepisci osservando la foto di quella casa di Kyoto, è il senso di silenzio e pace che ti appartiene.
Se cerchi quello stile per la tua casa devi trovarlo prima dentro di te e allineare ad esso ciò che ti circonda, i tuoi spazi, la tua vita.
Se l’hai già adottato, guardati intorno e chiediti se, nell’ottica minimalista, la tua casa è accogliente, se infonde in te quel senso di serenità o se l’hai solo spogliata dei ricordi, della sua storia, della tua storia per allinearti ad una tendenza del momento che a breve lascerà il passo ad una nuova moda.
Mi piace lo stile minimalista? Nell’ottica giapponese si, lo adoro, ma non mi sento pienamente minimalista, le mie giornate sono fatte di profondi silenzi e meditazione, di pace e di balli sfrenati, di risate con gli amici, di cene e condivisione, per me non avrebbe senso ostentare uno stile minimalista. Però ho momenti molto minimalisti nella mia giornata, momenti nei quali ci sono zone della mia casa che rispecchiano questo mio bisogno.
Ma adesso mi piacerebbe sapere di te… quanto il minimalismo fa parte della tua vita?
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