La mia intervista a Pronto Pro
giada mete
Recentemente ho rilasciato un’intervista per Pronto Pro, un portale di servizi legati alla casa.
Mi è piaciuto molto rilasciare questa intervista, perchè è stato un modo di mettermi a confronto con il tempo che passa e una scusa per fare una piccola revisione.
Quando decidi di intraprendere una strada professionale inusuale ci sono mille domande che ti frullano in testa, ti chiedi se ti stai spingendo troppo oltre, se hai le competenze per intraprendere un sentiero inesplorato (o esplorato parzialmente), ti confronti con la tua parte creativa che in alcuni momenti sfocia nella follia visionaria, finchè decidi di muovere il primo passo e poi un altro. Senza guardare in dietro metti un piede davanti l’altro fino a quando ti accorgi di esserti spinto al punto di non ritorno e non puoi mollare, in realtà è tutto concentrato in pochissimo tempo.
Quando è arrivata la proposta di Alessandra Moretti, ho pensato che fosse davvero il momento giusto per rivedere la strada fatta e capire se la passione e la voglia di andare avanti era ancora lì, così ho risposto a tre domande, ti riporto di seguito qualche riga di questa intervista:
Come è nata la sua attività?
(…) durante una lezione un docente iniziò a parlarci di Bioedilizia (…) dopo quella lezione iniziai a vedere l’architettura come un dono per il mondo, un modo di costruire che prendeva in considerazione dei parametri importanti: le persone e la qualità della loro vita.
(…) In pratica ho scoperto l’amore verso questa professione nel momento in cui ho capito che avevo in mano uno strumento per aiutare le persone a vivere vite migliori!
Naturalmente puoi leggere l’intervista integrale a questo link
Scegliere di essere un Architetto Olistico mi ha dato l’opportunità di avere un punto di vista incentrato sulle persone e non sugli edifici e per quanto questo possa sembrare paradossale è una scelta che trovo davvero stimolante.
Quando il punto di partenza è l’individuo ogni progetto è come una nuova sfida che nasce con un salto nel vuoto, perchè la persona che ho davanti è un nuovo punto di partenza che porterà ad una nuova costruzione che acquisirà la sua forma giorno dopo giorno attraverso un rapporto empatico e risonante.
Un grazie di cuore ad Alessandra Moretti per l’intervista!
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