RIFLESSIONI:
Un progetto nasce dalla voglia di cambiamento
giada mete

Oggi avevo programmato un articolo diverso, te ne accennavo nella mia QuotesNEWSLETTER, ma questo weekend sono stata a Vaccarizzo, un paese in provincia di Cosenza, dove sta accadendo qualcosa di incredibile e non potevo aspettare per raccontarti di questa esperienza, perchè contiene una delle cose più importanti alla base di qualunque momento di crescita ed evoluzione: la voglia di cambiare!
Un’energia matrice che mette in moto qualcosa di davvero inaspettato.
Ma andiamo per ordine…
Circa un mese fa sono stata coinvolta da una carissima amica Roberta Caruso, una persona davvero speciale, dalla mente fervida, sempre attiva e piena di idee, non a caso ha fondato il suo coliving H4C in Calabria un pò di tempo fa e sta funzionando alla grande. Un giorno Roberta mi ha chiamato dicendomi che mi aveva inserita a mia insaputa in un gruppo sperimentale per la trasformazione sociale dei Borghi.
Così ho conosciuto il Team del BRIT una società di consulenza e formazione per il recupero di dimore storiche, attraverso l’implementazione della “Teoria U” di Otto Scharmer, docente del MIT di Boston.
Purtroppo il fenomeno dello spopolamento di bellissimi Borghi è attivo in tutta Italia ormai da troppo tempo e dopo un’attenta selezione, il comune di Vaccarizzo è stato quello scelto per la sperimentazione. Dopo diverse riunioni da remoto (come vedi fare l’architetto da remoto è possibile), in questo weekend ci siamo incontrati tutti sul posto per implementare il primo laboratorio di questo percorso.
“I live in Vaccarizzo” è un progetto sperimentale basato su un processo inusuale all’interno del quale, coinvolgendo attivamente la popolazione, vengono dati loro degli strumenti per mettere in atto il cambiamento che dentro di loro è sempre esistito, è stato come vedere concretizzarsi le parole di Gandhi “Sii tu, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Così, messo da parte il senso di assistenzialismo che aleggia sempre nell’aria e rivolto a qualche istituzione sociale, Vaccarizzo ha deciso di rinascere grazie all’azione dei suoi abitanti.

Sono stati giorni intensi, nei quali sono state applicate teorie come il coaching e la bioenergetica, grazie ai quali ci si è messi “nelle scarpe” di qualcun altro o qualcos’altro, attraverso il processo si è potuto vedere come un sistema può evolversi e come sia possibile attuare questa evoluzione partendo da gesti e azioni quotidiane, che ognuno di noi può compiere.
Spesso in una dinamica comunale si percepisce il senso di rassegnazione legato proprio all’assenza delle istituzioni, all’idea che qualcuno debba risollevare le sorti di un territorio, ad uno stato di perenne attesa della “manna dal cielo”.
La “Teoria U” di Otto Scharmer dimostra che riuscire a vedere l’insieme, diventandone consapevole, ti mette nelle condizioni di agire, dando via ad un cambiamento sostenibile e partecipativo. Perchè in realtà una delle controindicazioni dell’assistenzialismo è il non essere coinvolgente, non fa sentire protagonisti, non fa sentire partecipi e quindi il cambiamento non è davvero percepito, si rimane solo osservatori inerti.
La cosa che di tutto l’esperimento mi ha colpita è stato vedere come 20 persone totalmente ignare di ciò che sarebbe accaduto si siano fatte coinvolgere in questo processo un passo alla volta, affidandosi a qualcosa che era al di là ogni possibile aspettativa.
Alla fine del weekend uno di loro ha detto:
“All’inizio ero scettico, adesso mi sento pieno di energia e di voglia di fare!”
Ogni progetto è l’attuazione di un cambiamento, modificare una stanza all’interno di un appartamento, inserire un nuovo edificio sul territorio, mirare al ripopolamento di un borgo, non importa la scala alla quale si applica, ma è importante, prima di ogni azione, avere una visione d’insieme per poter agire consapevolmente.
“I live in Vaccarizzo” ci sta dimostrando come sia possibile far rinascere un territorio, partendo proprio da ciò che è già presente, puntando esclusivamente sulla forza dei suoi abitanti.
Se vuoi seguire le fasi di questo laboratorio non ti resta che andare sulla pagina facebook “I live in Vaccarizzo”, ma prima lasciami un commento per sapere cosa ne pensi di questa sperimentazione.
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